Cremonini canta a Baghdad 5 Novembre 2012
SONO italiani, e di Bologna, i primi artisti stranieri che, dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, si esibiranno mercoledì prossimo al Teatro Nazionale di Baghdad, in Iraq, protagonisti del progetto Culture, an instrument of peace, sostenuto dalla Farnesina.
La delegazione è composta infatti dal tenore Cristiano Cremonini, direttore del Teatro Guardassoni, il soprano Anna Corvino, allieva della Scuola dell’ Opera del Comunale, il poeta Davide Rondoni, e poi i musicisti Ambrogio Sparagna, Roberto Ottaviano, l’ Orchestra Popolare Italiana, la violinista Elisabetta Garetti e il pianista Francesco Ricci.
Per la prima volta dalla caduta di Saddam Hussein il Teatro Nazionale di Baghdad ospita un’iniziativa culturale internazionale. Il progetto, denominatoCulture, an Instrument of Peace, è sostenuto dal Ministero degli Esteri e prevede il coinvolgimento di un gruppo di intellettuali che si esibiranno, oltre che nella capitale irachena, anche a Sulaimaniya e ad Erbil.
Spettacoli teatrali ma anche incontri istituzionali e appuntamenti con i giovani universitari e delle scuole d’arte. L’iniziativa è promossa da Minerva, daInternational Alliance for Justice e da Legal Aid Worldwide, con l’obiettivo di creare un ponte culturale con il mondo occidentale e l’area mediterranea in particolare.
L’esibizione al Teatro Nazionale di Baghdad (7 novembre) sarà la prima tappa cui seguiranno gli appuntamenti previsti nel Kurdistan iracheno, a Sulaimaniya (9 novembre) e Erbil (11 novembre). La cultura italiana desidera proporsi come strumento attraverso il quale rompere l’isolamento in cui l’Iraq è stato costretto da decenni di regime dittatoriale e risvegliare lo spirito artistico e le potenzialità creative ed espressive del paese mediorientale.
Pierluigi Severi di Minerva, che ha ispirato la proposta e la realizzazione dell’evento, afferma che – l’Italia della poesia e musica che per mezzo del Ministero degli Affari Esteri portiamo in Iraq rappresenta un importante passo nella costruzione dell’incontro e del dialogo tra la cultura dell’Iraq e la cultura occidentale attraverso l’Italia e si fonda sull’idea che la Cultura è dimensione dello spirito e che anche la Pace va conquistata in interiore homine, dentro di noi. Non ce la impone nessuno – continua il capo progetto dell’associazione romana ed ex pro-sindaco di Roma – è un dono e una conquista, individuale e collettiva. E pone tre condizioni: la giustizia, la libertà e la dignità della persona.”
Le istituzioni culturali italiane protagoniste dell’esperimento, accompagnate dall’Orchestra Sinfonica di Baghdad, sono: il Teatro Carlo Felice di Genova, la Fondazione per la Musica di Roma, Puglia Sound, Ravenna Festival, i conservatori Niccolò Paganini di Genova e Niccolò Piccinni. Il poeta Davide Rondoni, le musiche popolari rivissute da Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana, il jazz di Roberto Ottaviano, il violino di Elisabetta Garetti, le interpretazioni del soprano Anna Corvino e del tenore Cristiano Cremonini, accompagnati dal pianista Francesco Ricci, rappresenteranno la “delegazione culturale” italiana nel prestigioso teatro della capitale irachena.
http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2012/10/20121023_Baghdad.htm
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