“Alzo la voce a Bagdad” 7 Novembre 2012
MARTEDÌ 6 NOVEMBRE 2012 il Resto del Carlino – CULTURA E SPETTACOLI – il caffè
BOLOGNA:
Ormai Cristiano Cremonini è un habitué in fatto di delegazioni italiane all’estero che vanno a rappresentare la cultura del Belpaese. Maquesta volta il viaggio è sicuramentepiù impegnativo.
Il tenore bolognese, ieri è partito alla volta dell’Iraq con una piccola squadra di artisti-emissari di pace per un tour di tre tappe (domani, venerdì e l’11 novembre) che porterà la nostra cultura in un paese da troppo tempo isolato alle influenze culturali straniere.
Con questo progetto, che si chiama “Culture, an Instrument of Peace” e che è promosso da Minerva, da International Alliance for Justice, da Legal Aid Worldwide con il sostegno del Ministero degli Esteri, la cultura italiana sarà uno degli strumenti per cercare di scardinare l’isolamento di un Paese da troppi anni in guerra.
E’ la prima volta, dal 2003, che artisti europei calcheranno le scene del Teatro Nazionale di Bagdad. Un po’ di timore l’avrà…
«Non direi. Psicologicamente sono sempre stato un pioniere e anche un temerario. Del resto per fare il mio mestiere e salire sul palco bisogna essere sprezzanti del pericolo. Probabilmente non mi sto rendendo conto di cosa significhi andare in una terra che fino a poco tempo fa era in guerra e che oggi vive una quotidianità di attentati».
Andarein Iraq non è come andare alle Seychelles…
«Vero ma sono tranquillo anche perché saremo scortati ed alloggiati in residenze sicure e controllate. Con noi ci saranno anche dei cameramen e dei fotografi che riprenderanno tutti i nostri spostamenti. Comunque mi rendo conto di essere un po’ incosciente…credo che terrò un diario di bordo quando sarò lì».
Lei ha rappresentato la cultura italiana anche a Bruxelles nel concerto di natale dell’anno scorso…
«Già. E ho fatto la stessa cosa anche in Turchia, a Istanbul, in quello stesso periodo natalizio. Mi fa molto piacere essere considerato una figura che può rappresentare il mondo della lirica italiana».
La chiamano il “Pavarottino” perché ha un repertorio sia lirico che pop. Cosa proporrà al pubblico iraqeno?
«Alcune tra le arie più famose dell’opera italiana. Come Nessun dorma, il brindisi dalla Traviata o ancora La donna è mobile di Verdi…».
Una bella sfida cantare la donna è mobile in un Paese dove la realtà femminile…
«Non credo che nessuno si scandalizzerà. Stiamo lavorando a questo progetto da molto tempo. Èncurato in ogni dettaglio e ha avuto anche l’appoggio dell’ambasciata iraqena in Italia».
Eseguirà anche delle canzoni pop?
«Canterò O sole mio e, fra le tante, anche Caruso come omaggio a Lucio Dalla ».
Mariangela Latella
MARTEDÌ 6 NOVEMBRE 2012 il Resto del Carlino – CULTURA E SPETTACOLI – il caffè
Un ponte culturale per la pace
IL VIAGGIO culturale è stato presentato giorni fa al ministero degli Affari Esteri alla presenza dell’ambasciatore Sandro De Bernardin, direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza della Farnesina e dell’Ambasciatore d’Iraq in Italia Saywan Barzani.
Dalla caduta del regime di Saddam Hussein, nel 2003, i primi artisti internazionali a salire domani sul palco del Teatro Nazionale di Bagdad saranno oltre al tenore bolognese Cristiano Cremonini, il poeta Davide Rondoni, i musicisti Ambrogio Sparagna, Roberto Ottaviano e il soprano Anna Corvino, per creare un ponte culturale con il mondo occidentale, e in particolare con l’area mediterranea.
Gli altri due appuntamenti sono nel Kurdistan iracheno: a Sulaimaniya venerdì e Erbil (11 novembre).
L’Orchestra Sinfonica di Bagdad suggellerà la bontà dell’esperimento che vedrà protagonista anche Ravenna Festival.
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